domenica 28 giugno 2015

Il Montebore e la sua storia - Valle Nostra a Milano

Il Montébore: la sua storia.

L'anno 1489 a Tortona si celebravano le nozze fra tra Isabella d’Aragona e Gian Galeazzo Sforza, nipote di Ludovico il Moro. Cerimoniere era Leonardo da Vinci, straordinario genio dell'arte e della scienza ma anche attento gastronomo: il Montébore fu l'unico formaggio invitato a tanta nobile tavola.
Ma la storia di questo formaggio rarissimo è molto più antica e la si fa risalire dell’arte casearia dei monaci dell’abbazia benedettina di Santa Maria di Vendersi, sul Giarolo, il monte attorno al quale si sviluppano le tre Valli Grue, Curone e Borbera, già fra il IX e l’XI secolo.Forma di Montebore tagliata (c) foto DeAgostini
Il Montébore è prodotto con un 75% di latte bovino (proveniente dalle belle mucche Brune Alpine, Tortonesi, Genovesi e Cabannina) e 30% di latte ovino.

La produzione del Montébore cessa dopo la seconda guerra mondiale: le valli si spopolano, le tradizioni contadine rischiano l'abbandono e la dimenticanza.
Solamente nel 1999 Maurizio Fava, del locale Presidìo Slow Food, rintraccia Carolina Bracco, ultima depositaria della tecnica casearia tradizionale, e recupera il Montébore alla produzione, seguito poi fedelmente dagli ambasciatori del Montébore nel mondo, Roberto Grattone e Agata Marchesotti, della Cooperativa Vallenostra, oggi unici produttori al mondo del Presìdio Slow Food Montébore.

Nel 1999 il Montébore, presentato al salone "Cheese" nella sua totale produzione mondiale di 7 forme, attira l'attenzione della stampa dei cinque continenti: vittoria meritata per il prodotto di un impegno senza concessioni al modernismo, alla velocità, senza compromessi. Unico, genuino, perfetto.

Il Montébore: come si fa.

Il Montébore viene prodotto, oggi come cent'anni, cinquecent'anni, novecent'anni fa, con latte crudo, cioè solamente scaldato sino ad una temperatura di 36° C circa al quale viene aggiunto caglio naturale. La rottura della cagliata avviene dopo un’ora dal rapprendimento: si ottengono grumi grossi come noci che vengono lasciati riposare per circa 30 minuti. Viene quindi eseguita una seconda rottura, ottenendo così dei grumi della dimensione di una nocciola. La pasta viene poi messa a scolare nei "ferslin", le tipiche formelle a forma di cilindro, di diametro decrescente.


Area di produzione del Montebore

Piemonte (Provincia di Alessandria): frazione di Montébore del comune di Dernice e comuni limitrofi a cavallo delle Valli Curone e Borbera.

Presìdio Slow Food: sostenuto dalle Comunità Montane "Val Borbera e Spinti" e "Valli Curone, Grue e Ossona".
Responsabili del presìdio: Nicola Piccinini (Fiduciario Slow Food Tortona), Roberto Grattone (Coop. Vallenostra) e Giovanni Norese (Slow Food Gavi).

Unico produttore secondo il disciplinare Slow Food, Fondazione per la biodiversità Onlus: Coop. Vallenostra su ricetta di Carolina Bracco.



Il Montébore: a tavola.

Il Montébore è perfetto come eccellenza da tutto pasto: fresco o morbido gode della compagnia dal locale miele di castagno e della melata, delle marmellate di arancia, della "cugnà", la tipica marmellata piemontese a base di mosto d’uva , cui dona la piacevolezza del proprio gusto fine, delicato ma arguto, ama le noci, i fichi, le ciliegie in agrodolce, l’uva rosata, scoprendosi così una vocazione a tutte le stagioni della natura.

Stagionato, il Montébore condisce le paste ripiene, gli gnocchi, il riso con un'accesa armonia di sapido, di piccante senza sconsideratezza, elegante, discreto, profumato. Eccellente.

Montebore e consigli per le ricette

Il Montébore non teme accostamenti azzardati, sicuro com’è della propria compostezza: con pere caramellate piccanti di zenzero o peperoncino rivela un’anima insolitamente ardita; con "sbrisolona" salata di fave e mandorle si scopre un’anima stuzzicante, con il "capunet", il tipico involtino della zona a base di carne di maiale e verza, diventa salsa, ama gli sformati di zucca, cui dona robusta sapidezza, di carciofi, di zucchine, di cardi.

AAA. Pecora da Montébore cerca famiglia adottiva pari requisiti.Adotta una pecora da Montebore

Una volta l'anno, nel giorno della festa del Montébore, le famiglie adottive potranno condividere una giornata alla Cooperativa: verrà loro consegnato il cesto qualità Vallenostra contenente le forme di Montébore, di altri formaggi prodotti dalla Cooperativa (secondo la disponibilità del periodo), torte di ricotta, miele o confettura e il famoso vino Timorasso, del valore corrispondente alla somma associativa.
Il gregge di pecore al pascolo La festa del Montébore prevede anche l'invito a colazione e pranzo per l'intestatario dell'adozione ma la festa è aperta a tutti. Sarà possibile far visita alla propria pecora, nell'alto pascolo dell'Azienda Agricola, assistere alla preparazione del formaggio, conoscere le mucche da latte: un breve viaggio, poco lontano dalla città ma lontanissimo nel tempo, la riscoperta di una tradizione contadina autoctona che abbiamo rischiato di smarrire per sempre.
Adotta adesso la tua pecora!
Forma di Montebore tagliata (c) foto DeAgostini


Il Distretto del Novese e dell'Alto Monferrato a Milano

La speciale unità di informazione della rete dei borghi europei del gusto, nel suo quotidiano lavoro di ricerca dentro e fuori Expo 2015, ha visitato Italian makers Village nei giorni di giugno dedicati al Piemonte.Il Distretto del Novese a Milano

Dal 18 al 22 giugno, il Distretto del Novese, è stato presente a Italian Makers Village, il Fuori Expo di Confartigianato, in zona Navigli per promuovere il territorio del Novese e Alto Monferrato con le sue eccellenze.

La settimana dedicata al Piemonte di  Italian Makers Village ha coinciso con la presenza della Regione Piemonte all'interno di EXPO (dal 19 al 25 giugno, nel Cardo Nord Ovest).

Grazie alla collaborazione con Distilleria Gualco che ha proposto le grappe De.Co. di Silvano e Azienda Agricola Vallenostra di Mongiardino Ligure con il Montebore Presidio Slow food, nello stand del distretto i visitatori  hanno potuto degustare  e acquistare anche alcune delle eccellenze enogastronomiche del Basso Piemonte.

Il Distretto, insieme al tour Operator Oneiros Viaggi by Il mondo In Valigia, con cui collabora da circa un anno, hanno sfruttato questa importante vetrina milanese,  per prendere  contatti con agenti di viaggio del capoluogo lombardo per presentare il territorio e le diverse opportunità di viaggio che Novese e Alto Monferrato possono offrire per gruppi e mini gruppi.

Nel fine settimana la promozione del territorio con le sue eccellenze è stata indirizzata all'utente finale, e quindi sono statui presentati i Viaggi su Misura adatti agli individuali.

Il Distretto del Novese è stato anche  protagonista di tre importanti eventi:
venerdì
Reti territoriali: utilizzo dei social network per informazione e connessione dei territori. L'esperienza Eventi@Milano - TorinoNightLife - Distretto del Novese
Workshop con prenotazione obbligatoria su EventBrite

Sabato sera nell’area esterna del Village
Aperitivo guidato con le eccellenze del territorio del Distretto del Novese: Montebore e Distillati Gualco in abbinamenti soliti e insoliti!

 Lunedì  sala Meating Room
A tu per tu con il Distretto del Novese per scoprire e gustare il territorio del Basso Piemonte (incontro dedicato in particolare  a blogger e tour operator)

viaggi su misura

La Distilleria Gualco a Italian Makers Village a Milano

La speciale unità di informazione della rete dei borghi europei del gusto, nel suo quotidiano lavoro di ricerca dentro e fuori Expo 2015, ha visitato Italian makers Village nei giorni di giugno dedicati al Piemonte.



La storia della Distilleria Gualco ha inizio nel remoto 1870, allorché Paolo Gualco, in precedenza bottaio, fonda la Distilleria Gualco Paolo.
Suo figlio Paolo II, ex garibaldino ed a lungo sindaco del paese, prosegue l'attività del padre, mentre l'altro figlio Matteo I, dopo aver bene avviato un allevamento di bachi da seta, fonda per proprio conto la Distilleria Gualco Matteo.
Duilio, figlio di Gualco Paolo II, tornato dall'Argentina in patria nel 1932, prosegue l'attività del padre e del nonno.            
Bartolomeo, figlio di Matteo I, tornato anch'egli dall'Argentina, dopo aver collaborato con lo zio Paolo, nel 1934 fonda la Distilleria Gualco Bartolomeo, che, pur essendo la più piccola, sia per la qualità della grappa che per il carisma del distillatore (detto non a caso il mago della grappa), diventa ben presto la più famosa.
Bartolomeo, che non ha figli, tra i nipoti sceglie Susanna, figlia di Duilio, come la più adatta a continuarne la tradizione.
Susanna si trova così a riunificare in sè l'esperienza e le aziende del padre e dello zio e ne porta avanti le antiche e gloriose tradizioni.
Più avanti anche il cugino Benito Gualco, figlio di Matteo II, smette di distillare e passa la clientela a Susanna, che diventa così l'unica continuatrice di tutte le tre distillerie Gualco.
A sua volta, Susanna ha tramandato la sua grande esperienza al figlio Alessandro Soldatini ed ai nipoti Giorgio e Marcella, attuali titolari della distilleria Gualco: la tradizione della distilleria Gualco sta continuando anche con le nuove generazioni. 

La cura e la passione che nel corso del tempo i distillatori Gualco hanno messo nello svolgimento dell'attività, hanno fatto sì che tutta la produzione raggiungesse livelli qualitativi di assoluto rilievo, tanto che ormai i prodotti della distilleria Gualco godono di ben meritata stima e fama in tutto il mondo.
La parte del leone tra i prodotti della distilleria Gualco la fanno ovviamente le grappe, nelle tre tipologie fondamentali: invecchiate, di monovitigno, aromatizzate.
Ma, oltre alle grappe, la distilleria Gualco raggiunge livelli di assoluta qualità anche nella produzione di rinomati liquori, naturalmente tutti a base grappa, ottenuti dalla miscela di infusioni a freddo di varie erbe officinali, frutta e radici.

Distilleria Gualco s.n.c.

Via XX Settembre, 5
15060 Silvano D’Orba (AL) - Piemonte - Italia

Grappa shop
Tel/Fax: +39 0143 841113
Contatto Skype: 

E-mail: info@distilleriagualco.it

Cremolino e Mornese ad Italian Makers Village a Milano

La speciale unità di informazione della rete dei borghi europei del gusto, nel suo quotidiano lavoro di ricerca dentro e fuori Expo 2015, ha visitato Italian makers Village nei giorni di giugno dedicati al Piemonte.



Cremolino e Mornese hanno vinto la scommessa Expo. Sono stati infatti questi due comuni a fare da ambasciatori per l’Ovadese nella rassegna milanese, grazie alla loro storia millenaria, le peculiarità ambientali, paesaggistiche e l’immagine accattivante che sono in grado di proporre al turista.

Dal 18 al 22 giugno, sono stati infatti protagonisti all’Italian Makers Village, nell’ambito dell’Expo. I due enti locali che, in sostanza hanno rappresentato anche il territorio, partecipando a questa fiera mondiale grazie anche al contributo organizzativo di Confartigianato e della Provincia di Alessandria.

«Abbiamo ritenuto - ha spiegato il sindaco di Cremolino, Mauro Beretta alla presentazione dell’evento - che si trattasse di una buona occasione di visibilità, di immagine, di promozione delle nostre peculiarità, non ultime quelle vitivinicole ed enogastronomiche. La nostra storia, che all’inizio del primo millennio, ha segnato in modo positivo e del tutto particolare il nostro Comune, penso che costituisca, se sponsorizzata, un buon traino turistico. Per la gastronomia abbiamo anche ottenuto la De.Co per le tagliatelle che danno anche il nome alla nostra sagra».

Quindi due amministrazioni che ora si sono proposte su una ribalta mondiale. «Sull’opportunità di avere partecipato - sottolinea da Mornese, Simone Pestarino - non ci sono dubbi perché la nostra presenza all’Expo è stata costituita da tutti i produttori locali che si sono autofinanziati per partecipare all’iniziativa. Vi è stato il vino, ma anche il miele, l’artigianato collegato alla gastronomia e i nostri prodotti agricoli che meritano di essere conosciuti per le loro caratteristiche. Abbiamo pensato il tutto in un clima di collaborazione costruttiva: nei cinque giorni di partecipazione ad essere promosso è stato Mornese e il suo territorio».

L’Italian Makers Village è uno spazio di 1800 metri quadrati adibiti a stand, situato in zona Navigli, a pochi passi dalla stazione di Porta Genova e fa parte del cosiddetto “Fuori Expo”, uno spazio solitamente adibito ai saloni della moda e a quello del mobile .

Un’occasione, insomma, per mettere in vetrina i pezzi migliori e quelli più pregiati di un territorio che ha bisogno del turismo per sfruttare al massimo le tipicità del ricco territorio.


All'Italian Makers Village, i vini della Cantina Nervi di Gattinara

L'unità di informazione  della rete dei borghi europei del gusto a Milano, stà sviluppando un importante lavoro di documentazione delle diverse iniziative dentro e fuori salone di Expo 2015.
Dal 18 al 22 giugno è stato di scena l’artigianato piemontese. Il fuori expo di Italian makers village è stato un’occasione che si affianca all’Expo per promuovere e far conoscere le eccellenza dell’artigianato. Nei giorni dedicati alle imprese piemontesi l’Italian makers village è stato animato da tanti eventi: degustazioni e aperitivi offerti, musica, spettacoli. E sarà allestito anche un set fotografico con fotografi professionisti a disposizione per ritratti e scatti d’autore”.

Il ciclo di eventi piemontesi è iniziato il 18 con un aperitivo inaugurale, degustazione di prodotti tipici della valle Vigezzo, di santa Maria Maggiore, Macugnaga e Formazza. Il giorno successivo, alle 15, il convegno “Come vendere l’alimentare italiano all’estero per le Pmi” con la presenza di qualificati relatori per fornire una panoramica di sfide ed opportunità per le piccole imprese alimentari che vogliono accedere ai mercati esteri. A seguire l’inaugurazione della mostra “Switch to food”, oggetti e concept elaborati nell’ambito di un concorso ispirato al tema del nutrimento: il percorso di partnership tra artigiani, designer e architetti finalizzato ad uno scambio di saperi ha portato alla creazione di oggetti artigianali che consentono una presentazione, conservazione, distribuzione e somministrazione innovativa e creativa degli alimenti solidi o liquidi. Ma anche concerti live, cori, intrattenimenti vari per i bambini. Il 20 “Live cake design” per gli appassionati dell’arte di decorare le torte, la proiezione del video “Il tuo tempo è ora” per imparare come nutrire il corpo, la mente e il cuore, e poi aperitivo in pittura e musica nonché quartetto jazz live. Il 21 e il 22 si sono svolti ancora eventi dedicati alla presentazione delle grandi annate dei vini piemontesi e alla degustazione delle grappe.

Tra i vini particolare curiosità e interesse hanno suscitato i vini della cantina Nervi di Gattinara.
Nervi è la più antica casa vitivinicola dell’area DOCG Gattinara. E’ stata fondata da Luigi Nervi nel 1906, è proprietaria di 24  ettari di vigneto coltivato prevalentemente dalla varietà Nebbiolo . I principali vigneti sono: Molsino, Vaferana, Casaccia e Garavoglie. Dall’eccezionale esposizione sud est-sud ovest, il vigneto Molsino è  un anfiteatro naturale tra i più belli ai piedi delle Alpi in Piemonte. Da segnalare il vigneto Valferana già citato dal 1242 negli atti municipali del comune di Gattinara.

Il Monte Rosa, il secondo “4000” d’Europa, protegge i vigneti dai venti freddi del Nord e garantisce un corretto regime di piovosità e delle condizioni di ventilazione e brezze fenomenali per la salubrità delle  uve. I suoli sono unici sul panorama enologico italiano, e sono caratterizzati da porfidi vulcanici ed un alto contenuto di argilla nei suoli.

Fedeli ai sistemi tradizionali di potatura e vendemmia, pur aperti all’innovazione, la Cantina produce grandi vini rossi eleganti utilizzando botti di grande capacità in rovere sia per la fermentazione che per l’invecchiamento. L'enologo, Enrico Fileppo  è il garante del rispetto della tradizione all’interno della storica casa vinicola. Dal 1984, dopo 4 anni di attento  studio e formazione all’interno della cantina storica , è entrato a far parte della regia produttiva  in qualità di enologo.

La proprietà della Nervi è passata dal 2011 in mano Norvegese. La famiglia Astrup ha acquisito la maggior parte della proprietà, in partenariato  con le famiglie Moestue, Wicklund e Skjelbred, quattro famiglie unite dalla passione per la vite e per il vino. Al fine di garantire nel mondo il prestigio della Nervi ogni componente dedica tempo e capitali con l’unico scopo di esprimere al meglio questo straordinario terroir. Affascinati dalla bellezza di Gattinara, ed incantati dall’umiltà della tradizione della Nervi, si vive secondo il motto di Luigi Nervi- Nectar in Tempore.

sabato 27 giugno 2015

Un giorno in Piazza PioX a Mogliano Veneto


...a Mogliano.Tracce di filò urbano, per una comunicazione ritrovata.


Dal sorgere del sole all'imbrunire, per trascorrere qualche brano di tempo
non scontato, magari facendo le solite cose, in modo diverso.
Interviste in libertà ; degustazioni ; visite ; chiacchierate ; 'ciacole' 


Con chi ne ha voglia.
Consumatori ; Giornalisti ; Comunicatori ; Produttori ; Commercianti ;
Curiosi ; Intellettuali e così via.


Gli orari ? Eccoli :
ore 7,30 : Colazione non banale. La Pasticceria Artigianale.Il racconto e l'intervista.
Dalle ore 8,00 : ….. Il Percorso dell'informazione : Due parole su Piazza Pio X e sui commercianti ;
L'informazione a Mogliano ; Che fà l'Amministrazione Comunale ; La Via dei Mulini.
-Interviste televisive e radiofoniche 'appoggiate' alle attività commerciali
ore 10,30 : Le storie di Piazza Pio X , Il filò 'urbano'. Racconti che nessuno ( o quasi) narra.
ore 11,30 : L'Aperitivo e i cicchetti in Piazza Pio X . Racconti di prodotti locali (o tipici), al di fuori della pubblicità
ore 12,30 : A convivio con le eccellenze del territorio.
ore 14,00 : Dolci e Vini da meditazione
dalle ore 15,30 : Le storie di Piazza Pio X , Il filò 'urbano'. Racconti che nessuno ( o quasi) narra.
ore 18,00 : In enoteca. Per vini & altro.
- Degustazione & Racconti dall'Italia e non solo


Quando : Venerdì 3 luglio.
Collaborano: i commercianti di Piazza Pio X ; le trasmissioni televisive L'Italia del Gusto e Comunicare per Esistere ; l'Associazione Culturale Italia-Austria ; la rete dei borghi Europei del gusto ; la Congrega dei radici e fasioi ; Blog Azzurro, network di giornali online ; il portale di informazione www.italiadelgusto.com; Padova in Cucina e altri....




Comunicare per Esistere 2015
con il sostegno della Rete dei Borghi Europei del Gusto
Iniziativa La Piazza dell'Informazione
Ente di coordinamento : Associazione Europa del Gusto (Pd-Mi).